Smaltimento Amianto eternit,

 

 

Eternit è diventato sinonimo di amianto o asbesto, prendendo il nome dalla fabbrica Eternit s.p.a, che produceva e lavorava l’amianto, un minerale della famiglia dei silicati fibrosi, in grado di resistere al calore, agli alcani e agli acidi. La parola deriva dal latino aeternitas, eternità. È stato usato in edilizia soprattutto come materiale da copertura in forma di lastra piana oppure ondulata, come pavimentazione o come coibentazione di tubature. L’Eternit è tossico, pericoloso per l’ambiente e dannosissimo per la salute. Dal 1992 l’utilizzo dell’Eternit è stato dichiarato illegale e da allora ci si preoccupa dello smaltimento del materiale, purtroppo ancora molto presente in Italia. Esistono aziende specializzate che si occupano dello smaltimento Eternit; è possibile confrontare gratuitamente preventivi da parte di queste aziende e scegliere l’offerta più adatta alle vostre esigenze.

Salute 

1. L’amianto, o Eternit, è un materiale molto comune in natura, ignifugo e resistente. Queste caratteristiche lo hanno reso adatto a una serie di impieghi, tra cui spicca l’edilizia, ma da vent’anni ormai la sua nocività per la salute è stata accertata e ne è stato vietato l’utilizzo in molti Paesi. Una fibra di amianto è circa 1300 volte più sottile di un capello umano. Le polveri contenenti fibre di amianto, se respirate, possono causare danni irreparabili all’organismo e generare gravi patologie poiché si tratta di sostanze cancerogene. Le fibre di Eternit sono sempre pericolose, anche se vengono inalate una sola volta. Tuttavia l’esposizione prolungata o le elevate quantità di amianto aumentano in maniera esponenziale la possibilità di ammalarsi.

Patologie

2. Respirare Eternit può causare una serie di patologie molto gravi: esposizioni prolungate possono provocare l’asbestosi, malattia polmonare cronica che può presentarsi molti anni dopo rispetto all’inalazione delle fibre di amianto; le sue manifestazioni cliniche più eclatanti sono insufficienza respiratoria e cardiorespiratoria. Più grave è il mesotelioma pleurico, o tumore della pleura, per cui allo stato attuale esistono solo terapie palliative; in questo caso la malattia compare anche trent’anni dopo la prima esposizione all’amianto. Infine respirare le fibre di Eternit può portare al carcinoma polmonare, tumore maligno per cui non esiste oggi una cura. All’amianto e in particolare agli stabilimenti italiani della Eternit s.p.a. è attribuita la morte di circa 3.000 persone tra operai delle fabbriche e abitanti delle zone in cui si produceva e si lavorava l’Eternit.


Vietato dalla legge

3. La legge 27 marzo 1992, n. 257 ha messo al bando tutti i prodotti contenenti amianto, vietandone la produzione, l’estrazione, l’importazione, la commercializzazione; fino al 1994 però non ne è stata vietata l’utilizzazione. Da quando aziende e cittadini sono a conoscenza della pericolosità dell’Eternit, la questione dello smaltimento dell’amianto è diventata centrale. La legge prevede procedure specifiche e rigide per lo smaltimento dell’Eternit e per la bonifica delle strutture che contengono questo materiale pericoloso.


Siti da bonificare

4. Nonostante siano passati tanti anni da quando l’Eternit è stato messo al bando, la quantità di materiale ancora presente in edifici e fabbricati in Italia è davvero notevole. La stima è di circa 34.000 siti che sono ancora da bonificare. Questo perché l’Eternit è stato ampiamente usato in passato, anzi c’è stato un vero e proprio abuso di amianto a livello edilizio e industriale negli anni ’80. In più, i costi di smaltimento dell’Eternit spesso si sono rivelati insostenibili per i provati e hanno frenato gli interventi di bonifica. Purtroppo è successo che parte dell’amianto da rimuovere è finito nei cassonetti o nelle campagne, dove si sono nate vere e proprie discariche a cielo aperto altrettanto pericolose, visto che le polveri di amianto agiscono nel raggio di alcuni chilometri.


Detrazione fiscale

5. Oggi però esiste un modo per abbattere i costi dello smaltimento Eternit e garantirsi una migliore qualità della vita. Infatti la detrazione fiscale Irpef del 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia comprende anche gli interventi di bonifica dall’amianto. Grazie alla proroga della detrazione 50%, è possibile usufruire dello sconto fiscale per lo smaltimento dell’Eternit fino al 31 dicembre 2013. Il tetto massimo di spesa agevolabile è 96.000 euro; la detrazione va ripartita in dieci rate annuali di pari importo

 

Evitare il fai da te

6. L’amianto può essere rimosso solo da personale specializzato e autorizzato secondo le modalità previste dalla legge. Serve l’autorizzazione del Comune e il controllo preventivo dell’Azienda Sanitaria Locale (ASL) Le aziende specializzate nello smaltimento dell’Eternit sanno come operare per garantire che l’intervento di rimozione amianto sia sicuro per gli operai che lo compiono in ogni sua fase. Il personale specializzato farà in modo che l’amianto presente nell’Eternit non venga disperso nell’ambiente e inalato durante la rimozione. Queste aziende devono essere iscritte all’Albo Nazionale delle Imprese Esercenti Servizi di Smaltimento Rifiuti; saranno loro a contattare le Asl stabilendo un progetto con tempi e modi di bonifica.


Precauzioni

7. Chi opera nel settore dello smaltimento Eternit o rimozione amianto deve adottare tutte le misure necessarie per proteggersi dalle polveri provenienti dal materiale che contengono le fibre tossiche. Quindi bisogna dotarsi di tuta usa e getta, occhiali a tenuta, maschera a filtro, e maneggiare attrezzi che non producano polvere e abrasione. Oltre alle precauzioni specifiche per l’Eternit, andranno seguite tutte le norme previste per la sicurezza e per la salute dei lavoratori. In ogni caso l’Eternit risulta innocuo finché è inglobato nel cemento e non ha la possibilità di disperdersi; il problema è che molto spesso si trova in uno stato di conservazione alterato e quindi sarebbe necessario rimuoverlo immediatamente.


Tecniche

8. Esistono diverse tecniche che servono a evitare la dispersione delle polveri durante lo smaltimento dell’Eternit. Di solito comunque si procede a isolare l’Eternit da smaltire con apposite sostanze ricoprenti, come vernici speciali, che fungono da barriera isolante inglobando il materiale. Bisogna fare attenzione a non rompere le lastre di Eternit, quindi sono vietati alcuni strumenti, come per esempio i trapani o i martelli elettrici. Anche l’area di lavoro della rimozione viene trattata per evitare la dispersione delle fibre di amianto.


Incapsulamento

9. Un metodo di bonifica transitorio dell’amianto è il cosiddetto incapsulamento: le lastre di Eternit o i manufatti contenenti amianto vengono trattati sulla superficie. La parte esposta agli agenti atmosferici va infatti “incapsulata” con sostanze sintetiche che inglobano e consolidano le fibre di amianto al pannello di cemento che lo contiene. In questo modo si può impedire il rilascio delle polveri e delle fibre nell’ambiente


Rimozione e smaltimento

10. Il metodo di bonifica radicale dell’amianto è detto “rimozione e smaltimento”: è un’operazione completa che prevede procedure speciali che garantiscono la sicurezza degli addetti ai lavori, delle persone nella zona, degli animali e dell’ambiente circostante. In questo caso si compiono tutte le fasi di rimozione, trasporto e smaltimento dell’Eternit. Una volta avvenuta la rimozione, le lastre vengono accatastate e protette con teli di plastica sigillati; i materiali devono essere etichettati a norma di legge per essere poi trasferiti nelle discariche autorizzate allo smaltimento dell’Eternit. Le superfici e i terreni coinvolti nell’operazione di rimozione dovranno essere puliti da eventuali residui.

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