Volume tecnico: cos’è, parametri da considerare ed esempi 


Il volume tecnico riguarda gli spazi destinati agli impianti essenziali per il funzionamento di un edificio. Ma quali sono le sue caratteristiche? Va considerato nel calcolo delle volumetrie?

Il termine “volume tecnico” si riferisce a spazi dedicati all’installazione di impianti e attrezza-ture necessarie per il funzionamento di un edificio. Questi spazi, comunemente noti come “vano tecnico” e “locale tecnico“, garantiscono l’efficienza operativa e la sicurezza degli ambienti costruiti.
Ecco cosa si intende per volume tecnico con riferimento a normativa e casi giuridici.

 

Definizione di volume tecnico


Il volume tecnico è definito come uno spazio necessario per l’installazione di impianti tecnici vitali per il corretto funzionamento degli edifici, escludendo quindi l’uso abitativo. Questi ma-nufatti sono progettati per essere privi di autonomia funzionale ed essenziali per soddisfare le esigenze tecniche che richiedono l’allocazione di diversi sistemi impiantistici, come gli im-pianti idrici, termici ed elettrici, oltre ad altri correlati.
La loro configurazione deve rispettare normative specifiche, poiché sono esclusi dal calcolo volumetrico ammissibile dell’edificio, contribuendo così alla fallibilità edilizia senza aumen-tare il carico urbanistico.
La definizione di “volume tecnico” è rinvenibile al punto n. 31 dell’intesa del 20.10.2016 per la definizione del regolamento edilizio-tipo, raggiunta tra Stato, Regioni e Comuni ai sensi dell’art. 4, comma 1-sexies, del D.P.R. 380/2001, secondo cui:
Sono volumi tecnici i vani e gli spazi strettamente necessari a contenere ed a consentire l’accesso alle ap-parecchiature degli impianti tecnici al servizio dell’edificio (idrico, termico, di condizionamento e di clima-tizzazione, di sollevamento, elettrico, di sicurezza, telefonico, ecc.)


Caratteristiche essenziali di un locale tecnico


Un volume tecnico si distingue per le seguenti caratteristiche fondamentali:
• destinazione d’uso: serve esclusivamente per ospitare impianti e sistemi tec-nici necessari al funzionamento dell’edificio;
• posizione: solitamente situato sopra o sotto il livello dell’edificio, ma può esse-re integrato in altre parti come tetti o piani interrati;
• altezza: l’altezza di un volume tecnico non deve superare un certo limite, che varia in base alla normativa edilizia locale. In genere, è più basso rispetto alle normali altezze di abitazione;
• integrazione con l’edificio: è una parte strutturale che non incide sulla volu-metria abitativa e, in molti casi, non viene considerata nella valutazione della su-perficie utile per scopi edilizi;
• accessibilità: è accessibile solo per operazioni di manutenzione e gestione degli impianti.

 

Differenza tra vano utile, vano accessorio e vano tecnico


I vani utili, i vani accessori e i vani tecnici si differenziano principalmente per la loro funzione, la destinazione d’uso e il trattamento ai fini catastali.
Il vano utile è uno spazio che ha una destinazione abitativa o funzionale diretta, come ca-mere da letto, saloni o cucine. Questi vani sono essenziali per la vita quotidiana e per l’uso pratico dell’immobile, e vengono considerati nel calcolo della rendita catastale, influenzan-do le imposte sugli immobili.
I vani accessori sono spazi che supportano l’uso dei vani principali ma non sono indispen-sabili per il funzionamento dell’edificio. Esempi sono ripostigli, cantine e soffitte. Pur non es-sendo fondamentali per l’abitabilità, vengono conteggiati parzialmente nel calcolo catasta-le, con un valore ridotto rispetto ai vani utili (per esempio, un quarto o un terzo di vano).
I vani tecnici invece, come detto, sono spazi destinati a ospitare impianti tecnici come cal-daie, sistemi di condizionamento o quadri elettrici. Questi vani non sono inclusi nel calcolo della superficie abitabile o di servizio per fini catastali, e non influenzano direttamente la rendita catastale, ma possono avere un impatto sul valore complessivo dell’immobile in base alla presenza di infrastrutture tecniche.

 

Volume tecnico: servono permessi?


Generalmente, i volumi tecnici non richiedono il permesso di costruire se questi mantengono la loro natura tecnica e non vengono trasformati in spazi abitabili.
Tuttavia, se un intervento su un volume tecnico comporta la sua trasformazione in uno spa-zio abitabile o utilizzabile, è necessario ottenere il permesso di costruire per evitare abusi edilizi.
Sul tema ti suggerisco una serie di casi giuridici:
• Vano caldaia: quando occorre il permesso di costruire?
• Quando un volume tecnico non richiede il permesso di costruire!

 

Accatastamento vano tecnico


Il vano tecnico, se strettamente necessario per contenere impianti tecnici di un edificio e non utilizzabile per scopi abitativi, non è generalmente soggetto a obblighi di accatastamen-to come unità immobiliare autonoma.
Tuttavia, la sua gestione catastale può variare a seconda delle normative locali e della sua integrazione con l’edificio principale.


Dimensioni minime di un locale tecnico


I vani tecnici devono rispettare requisiti precisi riguardo alle dimensioni e all’altezza per ga-rantire il corretto funzionamento e la manutenzione degli impianti.


Altezza minima di un vano tecnico


L’altezza interna di un vano tecnico è generalmente fissata a un minimo di 2,00 metri, suffi-ciente per l’installazione e la manutenzione degli impianti. Tuttavia, in alcuni casi, come quando il vano ospita attrezzature più grandi o necessita di un facile accesso per lavori di manutenzione, l’altezza può essere aumentata.


Dimensioni minime di un vano tecnico


Le dimensioni di un vano tecnico dipendono dal tipo di impianto o apparecchiatura da ospitare. In generale, è importante che il vano disponga di spazi sufficienti per permettere un facile accesso e intervento sugli impianti. Ad esempio, per un impianto di ascensore, le dimensioni consigliate per il vano tecnico prevedono una profondità e larghezza di almeno 1,50 metri, per assicurare la funzionalità e l’accessibilità. Tali misure possono variare in base alle normative locali.
È fondamentale infatti fare sempre riferimento alla normativa edilizia locale per ottenere dettagli precisi, in quanto le regolamentazioni possono differire in base al tipo di impianto e alle specifiche esigenze del luogo. Le normative relative ai vani tecnici possono includere requisiti per l’isolamento, la ventilazione e la sicurezza degli impianti.

 

Vano tecnico esterno


Il vano tecnico esterno, posizionato al di fuori dell’edificio, offre numerosi vantaggi, in parti-colare per l’accessibilità e la facilità di manutenzione. Grazie alla sua collocazione, le opera-zioni di ispezione e manutenzione risultano più agevoli, evitando le difficoltà tipiche degli spazi confinati.
Dal punto di vista ambientale, questo tipo di vano è generalmente meno esposto all’umidità e alle condizioni climatiche estreme rispetto a un vano tecnico interno, che spes-so si trova in ambienti con ventilazione limitata o più soggetti all’umidità. Tuttavia, per pre-venire il surriscaldamento, potrebbe essere necessario adottare soluzioni di coibentazione e garantire un’adeguata ventilazione.
Anche sotto il profilo estetico e dell’integrazione architettonica, il vano tecnico esterno offre maggiore flessibilità progettuale. Può essere progettato per armonizzarsi con l’ambiente cir-costante, riducendo l’impatto visivo o addirittura valorizzando l’area esterna.


Cos’è un vano tecnico interrato?


Un vano tecnico interrato è uno spazio progettato per ospitare impianti meccanici, elettrici e idraulici, fondamentali per il funzionamento di piscine e fontane.
Essendo collocato sotto il livello del suolo, permette di ottimizzare lo spazio visivo, mante-nendo un aspetto estetico ordinato in giardini e parchi. Questi vani sono costruiti con mate-riali resistenti, come la vetroresina, che garantiscono durabilità e protezione contro acqua e corrosione. La loro struttura compatta consente l’installazione anche in spazi ridotti, offrendo comunque sufficiente capacità per alloggiare pompe, filtri e tubazioni. Nonostante la posi-zione sotterranea, sono dotati di aperture e coperchi ergonomici per agevolare l’ispezione e la manutenzione.
Dal punto di vista funzionale, il vano interrato protegge le apparecchiature dagli agenti at-mosferici, contribuendo a prolungarne la vita utile. Inoltre, aiuta a mantenere l’armonia este-tica degli spazi esterni, riducendo l’impatto visivo delle attrezzature.
Tuttavia, rispetto a un vano tecnico esterno, è meno accessibile e richiede soluzioni specifi-che per garantire un’adeguata ventilazione ed evitare danni dovuti all’umidità del terreno. La sua gestione risulta più complessa, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza e la ma-nutenzione. Per questo, è fondamentale progettare con attenzione sistemi di accesso pratici ed efficienti.


Sentenze volume tecnico


Il Tar Campania, con la Sentenza 3490/2015 relativa al ricorso di un privato nei confronti di un Comune campano, ha  fornito chiarimenti precisi sui volumi tecnici. In particolare, ha pre-cisato che per volumi tecnici, ai fini dell’esclusione dal calcolo della volumetria ammissibi-le, devono intendersi i locali completamente privi di un’autonomia funzionale, anche po-tenziale, in quanto destinati a contenere impianti serventi di una costruzione principale, per esigenze tecnico-funzionali della costruzione stessa. Inoltre, continua il Tar Campania, i vo-lumi tecnici sono costituiti da quei volumi strettamente necessari a contenere ed a consen-tire l’ubicazione di quegli impianti tecnici indispensabili per assicurare il comfort degli edifici, che non possano, per esigenze tecniche di funzionalità degli impianti, essere inglobati entro il corpo della costruzione realizzabile nei limiti imposti dalle norme urbanistiche.


Volume tecnico: parametri per identificarlo


Per l’identificazione della nozione di volume tecnico, occorre far riferimento a 3 ordini di pa-rametri:
• parametro di tipo funzionale: il volume tecnico deve avere un rapporto di strumentalità necessaria con l’utilizzo della costruzione;
• parametro legato all’impossibilità di soluzioni progettuali diverse: il volume tecnico non deve essere ubicato all’interno della parte abitativa;
• parametro legato alla proporzionalità fra i volumi e le esigenze edilizie com-pletamente prive di una propria autonomia funzionale, in quanto destinate a con-tenere gli impianti serventi di una costruzione principale stessa
I volumi tecnici degli edifici sono esclusi dal calcolo della volumetria a condizione che non assumano le caratteristiche di vano chiuso, utilizzabile e suscettibile di abitabilità. Nel caso in cui un intervento edilizio sia di altezza e volume tale da poter essere destinato a locale abitabile, ancorché designato in progetto come volume tecnico, deve essere computato a ogni effetto, sia ai fini della cubatura autorizzabile, sia ai fini del calcolo dell’altezza e delle distanze ragguagliate all’altezza.

 

Volumi tecnici: esempi pratici


Il Tar ha fornito alcuni esempi di locali che non possono essere considerati volumi tecnici:
• i sottotetti degli edifici, quando sono di altezza tale da poter essere suscettibili d’abitazione o d’assolvere a funzioni complementari, quale quella ad esempio di deposito di materiali;
• le soffitte;
• gli stenditoi chiusi e quelli “di sgombero”;
• il piano di copertura, impropriamente definito sottotetto, ma costituente una mansarda, in quanto dotato di rilevante altezza media rispetto al piano di gron-da;
• il vano scala finalizzato non all’installazione e all’accesso ad impianti tecnolo-gici necessari alle esigenze abitative, ma a consentire l’accesso da un apparta-mento ad una terrazza praticabile.
Allo stesso modo non può considerarsi un volume tecnico un locale sottotetto che abbia una rilevante altezza media rispetto al piano di gronda che sia collegato agli altri locali me-diante una scala interna, dotato di una ampia finestra di aerazione e di una ulteriore aper-tura per accedere ad un terrazzo calpestabile e locali complementari all’abitazione, tra cui la mansarda (nonché la soffitta, gli stenditoi chiusi o di sgombero, etc.). Leggi un approfon-dimento su Sottotetto ad uso deposito: che titolo edilizio occorre?

 

FAQ sul volume tecnico


Di seguito si riportano alcune faq riassuntive riguardanti il volume tecnico.


Qual è la funzione principale del volume tecnico in un edificio?


Il volume tecnico è destinato esclusivamente a ospitare impianti essenziali per il funziona-mento dell’edificio, come quelli idrici, elettrici e termici. Non ha scopi abitativi e serve per ga-rantire l’efficienza operativa delle infrastrutture.


Il volume tecnico influisce sulla volumetria complessiva dell’immobile?


No, il volume tecnico è generalmente escluso dal calcolo della volumetria edilizia, purché ri-sponda ai requisiti normativi e non possa essere utilizzato per altri scopi.


Quali elementi distinguono un volume tecnico da altri vani dell’edificio?


Si differenzia per destinazione d’uso (solo impianti), autonomia funzionale (non utilizzabile per altri fini), e per il fatto che non incide sulla volumetria abitativa dell’edificio.


Dove può essere posizionato un vano tecnico?


Può trovarsi in diverse aree dell’edificio, come tetti, interrati, piani tecnici o esterni all’immobile, a seconda delle esigenze progettuali.


Quando un vano tecnico richiede il permesso di costruire?


Se rimane destinato esclusivamente agli impianti tecnici, di solito non è necessario alcun permesso. Tuttavia, se viene trasformato in spazio abitabile o utilizzabile in altro modo, è ri-chiesto il permesso di costruire.


Il vano tecnico deve essere accatastato separatamente?


Di norma no, perché non è considerato un’unità immobiliare autonoma. Tuttavia, il tratta-mento catastale può variare in base alle normative locali.


Quali sono i requisiti dimensionali di un vano tecnico?


L’altezza minima è generalmente di 2 metri, mentre le dimensioni variano a seconda degli impianti da ospitare. Ad esempio, per un vano tecnico di un ascensore si consiglia almeno 1,50 metri di profondità e larghezza.


Esistono differenze tra un vano tecnico interno e uno esterno?


Sì, il vano tecnico esterno è più accessibile e facilita la manutenzione, mentre quello interno è integrato nella struttura e può offrire maggiore protezione dagli agenti atmosferici.


Perché alcuni spazi non possono essere considerati volumi tecnici?


Locali come sottotetti abitabili, soffitte, stenditoi chiusi o mansarde non rientrano nella defi-nizione di volume tecnico se hanno caratteristiche di abitabilità o autonomia funzionale.


Quali parametri aiutano a identificare un volume tecnico?


Deve essere essenziale per l’edificio, non potersi collocare altrove e non avere un’autonomia funzionale. Se supera determinati limiti dimensionali o può essere abitato, viene computato nella volumetria complessiva. 

 

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